Storia di Alina canterina e dei suoi simpatici amici – Prima puntata

Cari bambini conoscete la storia di Alina ? … Non la conoscete ancora?  …D’accordo non c’è nessun problema; comincio a raccontarvela adesso. In fondo è nuova di zecca e l’ho scritta appositamente per voi. Care mamme e cari papà, nonni e zii che amate leggere per i vostri bambini, questo è il racconto adatto ! Ve lo farò avere a puntate, in modo che lo possiate leggere e rileggere ai vostri piccini che rimarranno un po’ in suspense, in attesa del racconto successivo.

Buona lettura e buon ascolto dalla Maestra Mariachiara 👩🏻🌈🥰🎶🍀

STORIA DI ALINA CANTERINA DEI SUOI SIMPATICI AMICI E DI UN SOGNO di M. Varago

ALINA CANTERINA – PRIMO CAPITOLO

Alina era un cucciolo di gatto, dagli occhi azzurri e dall’aria vivace e molto intelligente. Viveva con mamma gatta e i suoi fratelli in un piccolo appartamento , dietro l’Arena di Verona all’ultimo piano di un antico caseggiato. Alina era nata in primavera e a distanza di un mese cominciava a muoversi più velocemente e ad esplorare il mondo. Il suo musetto era paffuto e carino, il nasino nero, sembrava un mirtillo e le sue orecchiette rosa, due petali del fiore di pesco. Gli occhietti allegri e vivaci si spostavano in continuazione per la gioia di esplorare il mondo e i baffetti si stendevano dritti e chiari come i fili in cui la tua mamma stende il bucato. Il suo manto tigrato, bianco e grigio era morbido e tanto folto che Alina quando si muoveva, sembrava una nuvoletta lucente che fluttuava in cielo, mentre le sue zampette carine e vellutate le davano nel movimento un’aria civettuola.

Alina canterina

Di sera stava fuori nel terrazzo ad ascoltare. Dall’Arena provenivano musiche ora dolci, ora tuonanti; voci bellissime cantavano e Alina ne era come rapita!  Sentiva gli applausi che a volte duravano minuti e minuti. Era così immersa in questi suoni che giungevano fino al suo terrazzo che, si addormentava sognando quelle musiche e quelle voci meravigliose. Era bello guardarla nel sonno: sembrava una piccola creatura indifesa e bisognosa di coccole; una ciambella deliziosa che si muoveva al ritmo del proprio respiro.    

     

Alina dorme

Quando alle prime luci dell’alba sorgeva il mattino, Alina si stiracchiava allungando le zampette con un leggero sbadiglio; poi, usciva veloce nel poggiolo che dava sull’Arena e, dopo essersi guardata attorno cominciava a miagolare tutta seria, dritta sulle zampette e impettita come se si trovasse davanti ad un numeroso pubblico.   

                     Miagolava con suoni ora lunghi, facendo :-Maaaaaaaa oooooooo – con degli acuti forti e vigorosi; ora corti, con miagolii  brevi  e quasi strozzati emettendo sottovoce un:- Mao, mao. Mao, mao, mao –  il tutto con aria solenne e per lungo tempo, tanto che svegliava la sua padrona la quale uscendo dalla camera le intimava: – Smettila subito e va in cucina! Non sei mica un gallo che svegli tutti di prima mattina!!”  Lei però aveva già finito, faceva un inchino più e più volte, come se stesse ricevendo un lungo applauso e poi rientrava per accoccolarsi nel suo cestino. Mamma gatta, le leccava il pelo sussurrandole all’orecchio: – La mia “Alina canterina”… Stai qui adesso! – e poi le dava un buffetto sulle guance. Così raccolta tra la mamma e i suoi fratelli, Alina sognava ad occhi aperti di cantare un giorno all’Arena di Verona insieme ai grandi cantanti. (Il racconto continua…) -tutti i diritti riservati-

                     

Arena di Verona
Alina canterina – prima parte di M. Varago-AUDIO-
Storia di Alina canterina dei suoi simpatici amici e di un sogno di M. Varago – prima parte-